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Dolci e dessert
Ilaria
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(*english version at the bottom of the post)
La torta di riso e' un dolce tradizionale diffuso un po' in tutta Italia e non solo (la versione belga e' abbastanza simile ad alcune varianti italiane).
Nella mia regione, l'Emilia Romagna e' uno dei dolci della tradizione per eccellenza, in ogni provincia, da Parma, a Reggio Emilia, a Modena a Bologna e a Ferrara viene preparata da secoli, ovviamente in ogni citta' con piccole variazioni specifiche.
A Bologna la torta di riso viene chiamata "Torta degli Addobbi" e fu istituzionalizzata nel 1470, periodo in cui il riso era considerato ancora un bene prezioso, come pure lo zucchero e le mandorle.
Una importante osservazione estetica e di costume ci porta a sottolineare come questa torta rispecchi, anche nel suo colore, una caratteristica molto amata nel Medioevo e nel Rinascimento, ovvero il prediligere i cibi di colore bianco. Sono state tramandate numerose ricette di Biancomangiare, ovvero di cibi, sia salati che dolci, che al momento del consumo devono essere bianchi.
La ricetta che vi riporto e' la ricetta delle mie nonne, entrambe ferraresi, entrambe nate e cresciute in famiglie contadine, dove i dolci erano preparati con i pochi e semplici ingredienti disponibili.
Nel nostro territorio, la coltivazione del riso inizio' durante il dominio del ducato Estense. Le prime notizie a riguardo si trovano in due lettere del 1475 che Galeazzo Sforza scrisse all'inviato del Duca Ercole 1 d'Este, l'oratore De Roberti e al proprio Officiale Dei Pardi, nelle quali chiedeva il permesso di esportare 12 sacchi di risone da seminare (il riso in quell'epoca veniva comunemente chiamato cosi'). Il riso in quel particolare periodo doveva essere il rimedio piu' efficace nei momenti di carestia o crisi produttiva.
Alcune cronache dell'epoca riportano di una grave penuria di frumento nel 1474 in tutto il territorio estense, mentre nell'inverno del 1477 le temperature scesero a tal punto da far gelare l'acqua del fiume Po impedendo cosi' ai mulini sul fiume di macinare la farina. Proprio in questo periodo la coltivazione del riso si diffuse lungo la linea costiera, da Ravenna fino ad Udine grazie al Duca Estense che ne promosse la coltura in tutto il ducato, fino alle terre confinanti con il ducato di Mantova.
Il territorio ferrarese si presentava perfetto per tale coltura, data la ricchezza di acqua nelle estensioni vallive tra il Po ed il Volano e gli innumerevoli apporti di fertile limo lasciate dalle frequenti rotte del grande fiume.
L'estensione della coltura del riso era avvenuta quindi in piu' zone del ducato e, come ricorda lo storico Frizzi, nella sua storia di Ferrara, nel 1590 il Duca Alfonso II obbligo' i fornai a mescolare riso cotto all'impasto del pane, e a fare pane misto di frumento, fava, melica e fagioli. Un modo dunque per non sprecare frumento sfruttando la produzione di riso.
Il riso quindi entro' a far parte dell'alimentazione della popolazione del ducato estense e da allora il prezioso cereale e' diventato la base di molte ricette della tradizione culinaria del territorio.
Il sapore di questo dolce semplice e ricco allo stesso tempo, sa di tradizione, porta in se' la storia della nostra terra e in me, evoca momenti meravigliosi insieme alla mia famiglia ed alle mie nonne.
Come molte preparazioni della tradizione, anche questa ricette ha tempi lunghi, dati dal raffreddamento del riso cotto, ma i passaggi molto semplici ed alla portata di tutti.
🕐 Preparazione: 10 minuti + i tempi di riposo
⏰ Tempo di cottura: 90 Minuti
★☆☆ Difficolta ricetta: Semplice
Ingredienti:
Procedimento:
Se avete la pazienza di attendere, la torta di riso e' ancora piu' buona il giorno successivo.
Figura 1 |
Figura 2 |
Figura 3 |
Figura 4 |
Ingrediants:
Method:
If you have the patience to wait, the rice cake tastes even better the next day.
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